Mazzi e Molina

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Descrizione

Mazzi e Molina è un'azienda vitivinicola, nata nel 2017 a Molina di Fumane (VR), località rinomata per le bellezze paesaggistiche (tra cui il Parco delle Cascate), sita tra l'alta Valpolicella e l'altopiano della Lessinia.
I vigneti si collocano nei pressi del paese, a circa 600 metri d'altitudine.
Il Bataj, Spumante Brut, nasce dalla vendemmia a mano, dalla pressatura soffice e dalla vinificazione in bianco di uve a bacca rossa tipiche della zona, tra le quali spicca la "Negretta" (vitigno autoctono di Molina).
Se vuoi conoscere la nostra piccola realtà, Pietro è felice di accoglierti previo appuntamento (scrivendo a info@mazziemolina.it) per un assaggio e una chiacchiera in compagnia!



La nostra storia...
Molina, frazione di Fumane, 600 metri d’altezza, da alcuni anni è in pieno fermento. L’antico borgo, che nel ‘700 contava una ventina di mulini, non vuole morire. C’è chi punta sul Parco delle Cascate e sull'agricoltura minore: ciliegie, patate, mele, miele. Ma anche su vini bianchi e rossi grazie ai vigneti tipici della zona.
C’è anche chi, ispirato da una ricerca condotta da Campara e Galvani, sotto la guida del prof. Boselli (Dipartimento di Biotecnologie dell'Università di Verona), dal titolo “Recupero e caratterizzazione del vitigno “Negretta” identificato nel territorio di Molina nell'Alta Valpolicella (Verona)” ha deciso di farne la base di partenza per il proprio progetto di rilancio della viticoltura di montagna a Molina. È Pietro Mazzi, giovane ingegnere, che nel borgo ha una casa e un terreno. Con l’aiuto dell’amico Alberto Quintarelli, esperto ed appassionato winemaker, decide di tradurre in vino un’intuizione: perché non usare le uve a bacca rossa di questi vitigni di montagna, vinificandoli in bianco, per ricavarne uno spumante? Le caratteristiche ci sono tutte. Il connubio territorio e vitigno assicurano la base comune a tanti ottimi spumanti: escursione termica data dall'altitudine (tra le più alte nel territorio veronese) e acidità dell’uva.
Pietro Mazzi decide allora di unire il lavoro di ingegnere con quello di viticoltore. Apre un’azienda agricola, la “Mazzi e Molina”, affitta alcuni terreni con vitigni già in produzione e mette a dimora barbatelle nei terreni di proprietà. Ha un’idea precisa: il recupero del territorio con particolare attenzione alla salvaguardia della biodiversità. E cioè: difesa del bosco circostante, mantenimento del manto erboso sotto il vigneto escludendo l’uso di diserbanti e pesticidi, recupero degli antichi manufatti rurali come i muri a secco. Un impegno che Pietro Mazzi ha preso anche nei confronti della comunità, sottoscrivendo la “Biodiversity Friend Declaration”, costituita dal Decalogo della sostenibilità: 10 azioni messe a punto dalla World Biodiversity Association ispirate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Dalla vendemmia dell’estate 2017 nasce il primo spumante. E la bottiglia viene battezzata “Bataj”, dall'antico nome della corte di Molina, sede dell’azienda, dove, tanti anni fa, operavano la segheria, il mugnaio, il fabbro e i lavoratori della lana. Un mondo antico, quello dei mulini, ormai sparito. E un mondo antico che rivive oggi con la viticoltura “eroica”.
Anthelme Brillat-Savarin lasciò scritto che la scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano della scoperta di una nuova stella. Viste le distanze siderali, ciò vale anche per il vino dell’azienda agricola Mazzi. Basta andare fino a Molina!

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